Perché non siamo andati da D’Alema

Un partito di progetto elabora una sua proposta

Con tutto il rispetto per coloro che si sono radunati con l’onorevole D’Alema al residence Ripetta per dire “no” al referendum costituzionale, è difficile pensare che Gianfranco Fini, Pippo Civati, Paolo Romani, condividano la medesima idea di Costituzione della Repubblica, o per lo meno, fino a ieri, ognuno di loro ne aveva una diversa e spesso conflittuale. Tanto che il principale messaggio provenuto dal convegno di D’Alema è stato denunciare il clima di intimidazione, vero o presunto che sia, da parte del fronte del si. Nel momento nel quale si affronta una riforma che si presenta con i principi contenuti nel quesito referendario, occorre un qualche sforzo di elaborazione progettuale. E’ importante capire se davvero il “no”, una volta che avesse vinto, sia poi in grado di esprimere una proposta costituzionale valida per il Paese. Siamo convinti della necessità che debba rimanere la costituzione vigente? Questa, ad esempio, è la posizione del professor Rodotà. Riteniamo che si debba comunque arrivare ad una riforma alternativa a quella Renzi? La posizione di Forza Italia, escluso Parisi che condivide l’abolizione del bicameralismo paritario con Renzi. Vogliamo introdurre il presidenzialismo? Questo è quanto sostiene Fini. Addirittura potremmo voler ripristinare la costituzione del ’48 esattamente nella sua forma originale, rimuovendo tutte le modifiche introdotte dal 1993 in avanti. Se fosse possibile, perché no? Tutte questioni che un partito di progetto e di proposta come quello repubblicano non può esimersi dall’affrontare. Se non adesso, per lo meno all’indomani del referendum. Dire solo “no”, sarà anche giusto, ma non è sufficiente e non possiamo allinearci a chi dice solo no. Anche per evitare che finisca che sia Renzi a prendersi l’esclusiva patente di riformatore. Il partito repubblicano nei prossimi mesi, dovrà iniziare a discutere e ad analizzare approfonditamente la questione costituzionale. E’ vero che noi siamo sempre stati dell’idea di Mazzini espressa all’assemblea romana, meglio battersi che scrivere le costituzioni. Ma come ci stiamo accorgendo, in Italia per lo meno, il tema costituzionale ha assunto una rilevanza tale che merita qualche attenzione, se non altro per tornare il prima possibile a guardare avanti.

Roma, 13 ottobre 2016